La politica dell'uovo

Un esempio sul come far politica senza seguir i partiti.
Quando vai a comperare le uova, inconsapevolmente fai politica.
Usiamo per l'esempio l'azienda Coop.
Se io compero le uova classiche, con il mio gesto incentivo la Coop a produrle.
Questo a cosa porta? Ad allevamenti stile lagher, a mangimi non controllati o comunque poco controllati, a galline intrappolate in spazi ridottissimi, ad un impatto ambientale forte perché la cacca di pollo è fortemente inquinante se in eccesso e perché per far dei lagher occorre spazio e lo spazio si trova sempre dove c'è terra e natura.
Se io compero uova biologiche automaticamente innesco un meccanismo.
La Coop vede un incremento della richiesta di biologico e/o biodinamico. Quindi per esser concorrenziale dovrà allargare i suoi terreni biologici. Se in quel momento era indecisa su come trasformare terreni di sua proprietà, vedendo l'aumento di richiesta per il biologico magari deciderà di trasformarli in terreni bio. Un terreno bio oltre a esser un ambiente sano per le galline che ci crescono e dove queste cresceranno più forti e sane perché libere di razzolare, è un terreno dove non potranno esser inseriti elementi nocivi ed inquinanti. I mangimi per le galline dovranno esser biologici anche loro. Quindi la Coop dovrà consumare più mangime biologico e chi lo produce dovrà aumentare gli spazi per coltivarlo. Un campo coltivato biologico non può esser avvelenato da agenti nocivi. Le ditte che producono mangimi per pollame vedendo l'incremento della richiesta bio, aumenteranno progressivamente la coltivazione bio a discapito di quella tradizionale dove i pesticidi erano legali e dove il terreno veniva avvelenato di norma.
L'uovo biologico solitamente lo trovi confezionato in cartoni riciclati o con impatto minimo per la produzione. Questo significa che per produrre la plastica o il cartoncino che contiene le uova questa ditta bio ha sprecato meno materiali e ha inquinato di meno per produrli con emissioni di CO2 minime.
Alla fine, scegliendo di consumare un uovo piuttosto che l'altro, con quel piccolo gesto di scarto da un prodotto all'altro dello scaffale, abbiamo salvato terreni dai veleni e dai pesticidi, abbiamo incrementato la coltivazione biologica e abbiamo inciso sulle emissioni e sui consumi di produzione, dando un impulso concreto allo sviluppo nella giusta direzione, salvaguardando l'ambiente.
La Coop come qualsiasi altra grande azienda, non ha interessi a far male le cose. Chi vende risponde alla richiesta, se tutti vogliono solo risparmiare, è logico che il prodotto sarà scadente e il processo di creazione pessimo.
Spender un po' di più per poter sceglier prodotti attenti al mondo che ci circonda è fare la vera politica, molto meglio che donare soldi ad un ente per la salvaguardia dell'ambiente e poi continuare ad alimentare chi l'ambiente lo distrugge attraverso la quotidiana spesa.
L'uovo è un esempio semplificato. Tutto ciò che noi consumiamo incide sulla politica presente e futura. Pensate all'energia. Ci sono molte persone che non vogliono il nucleare e continuano a pagar la bolletta all'ente che del nucleare ha i futuri appalti. Non vuoi il nucleare? Bene, scegli di pagare la bolletta a chi non lo incentiva. La politica è il mercato e chi decide del mercato è il consumatore: noi.

Ecco leScimmie fanno la loro politica così, scegliendo e rendendosi parte delle responsabilità che le scelte quotidiane portano.

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